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Giorni e orari di apertura.
venerdì dalle 16.00 alle 19.00, il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Ingresso di 5 euro, ingresso gratuito per i minori di 14 anni.

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La mostra.

Cosa centrano i Rolling Stones e Jimi Hendrix con Andy Warhol e Roy Lichtenstein?

È questa la domanda cui vuole rispondere la mostra “Arte e Rock&Roll: dalla Biennale del 1964 a Woodstock del 1969”, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Grado in collaborazione con l’agenzia MV Eventi di Vicenza e curata da Matteo Vanzan, che sarà aperta al pubblico presso l’Ex Cinema Cristallo dal 28 aprile al 27 maggio 2018.

Un viaggio emozionale composto immagini, opere d’arte, filmati e canzoni che accompagnerà il visitatore nelle grandi rivoluzioni degli anni ’60 prendendo come spunto i due eventi indimenticabili che segnarono il punto di rottura tra due epoche: la Biennale di Venezia del 1964 e il Festival di Woodstock del 1969.

Da una parta le opere di Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Roy Lichtenstein, Robert Indiana, Mario Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Mimmo Rotella, Arman, Villeglè, Pistoletto, Gilardi e tutti i grandi protagonisti di una rivoluzione degli sguardi che spazzò via definitivamente l’Informale e la Body Art; dall’altra le indimenticabili note di “With a little help from my friends” di Joe Cocker – salito sul palco da sconosciuto e sceso da eroe – “Heaven and Hell” degli Who e “The Star-Spangled Banner” di Jimi Hendrix che descrivono la magica realizzazione di un sogno, quello di un mondo alternativo, la “Woodstock Nation” come ebbe a chiamarla Abbie Hoffman, nella quale le regole della società tradizionale erano state completamente abolite.

“Con la mostra Arte e Rock&Roll inizia la collaborazione tra MV Eventi e il Comune di Grado, che proseguirà a luglio con la mostra dedicata al grande artista americano Andy Warhol”, afferma l’Assessore alla Cultura Sara Polo. «L’Ex Cinema Cristallo ospiterà le opere degli artisti protagonisti dei movimenti d’avanguardia della seconda metà del Novecento, tra i quali: Indiana, Rauschenberg, Schifano, Warhol, Rotella e molti altri. La mostra intende raccontare il percorso compiuto dall’arte e dalla musica negli anni Sessanta. Un percorso che vuole immergere il visitatore nell’intrinseco connubio tra arte e musica che, in quegli anni, condusse a una vera e propria rivoluzione artistica e di costumi. Confido che Arte e Rock&Roll, anticipo della mostra di luglio, possa riscuotere il giusto successo di pubblico offrendo ai cittadini e ai visitatori un evento artistico e culturale di altissimo livello”.

“Con Woodstock si è concluso un capitolo” afferma il curatore Matteo Vanzan “L’inesauribile trasformazione dei mitici anni sessanta, anni di scoperta, di azzardo, di sogni e nuove possibilità di un mondo ricco d’opportunità. Se da un lato la 32a Biennale di Venezia ha sdoganato un’iconografia finalmente accessibile al pubblico portando l’arte al popolo con un linguaggio comprensibile a chi di arte non ne masticava, la musica di quei tre giorni indimenticabili ha portato per la prima volta nella storia l’unione totalizzante tra musicisti e i desideri dei ragazzi sul prato. Finalmente le arti trovavano un definitivo punto d’incontro con il pubblico, senza l’intermediazione di storici dell’arte o critici musicali. Un pazzo sconvolgimento di ogni cosa che portò ad una vera e propria rivoluzione dei costumi e dello sguardo”.

A partire dalla metà del secolo scorso in America, e in seguito in tutta Europa, si manifestò una sorta di nuovo rinascimento della filosofia, della letteratura, dell’arte e della musica. Negli anni ’50, la cultura beat aprì la strada alla cultura hippie: eclettica, unificatrice e gioiosa, di ispirazione filosofica orientale e neoplatonica, fiorì negli anni ’60 e si protrasse fino agli inizi degli anni ’70. Una rivoluzione che sconvolse a 360° lo sguardo e il sentire comune, affiancando la libertà gestuale alla libertà dell’uomo. Dalle arti figurative fino all’emblematico caso del più grande raduno musicale della storia, tutte queste discipline rappresentavano unicamente un’obiettivo sociale: la possibilità di tornare a sognare dopo l’incubo della guerra e di proclamarsi i vincitori di un mondo che parlava la lingua della pace e della libertà. Grandi band, come i grandi artisti sia statunitensi che europei, cercavano il punto di rottura con un passato dalle atmosfere pesanti e ormai superate, imponendosi agli occhi del mondo grazie a istituzioni conclamate come la Biennale di Venezia e su un raduno di una generazione di ragazzi, dagli hippies ai contestatori del sistema, che avevano in comune la distanza culturale dalla generazione precedente filtrata da una musica che ne diventava la colonna sonora, guidati dall’intramontabile egida del pacifismo.

Il weekend successivo all’apertura della mostra sarà interamente dedicato al Grado Music Weekend, una tre giorni dedicata alla musica promossa dall’Associazione World Music di Monfalcone. Incontri con ospiti d’eccezione, seminari, concerti e un contest per un evento unico rivolto a tutti gli appassionati di musica moderna. La rassegna sarà inaugurata con la conferenza di Gabriele Medeot “Rage Rock – quando la musica diventa protesta”, continuando con una serie di incontri il sabato pomeriggio incentrati sulla crescita professionale degli aspiranti musicisti. Sabato sera si terrà il contest del Grado Music Weekend al cui vincitore verrà prodotto e promosso un brano e un video con la successiva intervista a Rock Revolution, programma musicale sulle frequenze regionali di Radio RAI. Domenica pomeriggio nel centro di Grado saranno presenti più punti musicali per una vera e propria invasione di arte e musica.