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LA MOSTRA

Sponsor: DC SHOES   BOXFRESH SAI FONDIARIA

In occasione della 525a edizione della Fiera, e fino al 10 Aprile 2011, Palazzo Pisani ospiterà artisti tra cui Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Robert Rauschenberg, Tano Festa, Franco Angeli, Mario Schifano, Concetto Pozzati, Renato Mambor, Marco Lodola, Enrico Manera, Mark Kostabi, Fabio Panichi, Manuela Luzi, in un percorso di oltre 40 opere, rendendo omaggio a coloro che, dal boom economico degli anni Sessanta fino ai giorni nostri, hanno rielaborato il linguaggio dell’arte e valorizzando materiali ed iconografie fino ad allora non utilizzati. Nonostante molti di essi si vollero inizialmente staccare dal termine “Pop”, considerandosi invece artisti concettuali, è inevitabile che il punto di partenza della mostra siano proprio quei protagonisti che, nel primo dopoguerra, si imposero all’attenzione del pubblico e della critica come un’ondata di freschezza e respiro. L’energica scossa che la Pop Art diede a tutti i parametri precedenti della pittura, infatti, “spazzò via la soffocante accademia informale che ancora imperversava l’Europa” (come scrisse il celebre critico Plinio de Martiis), veicolando l’immagine verso tutto ciò che la comunicazione di massa privilegiava: messaggi veloci, immediatezza del linguaggio espressivo, colori dirompenti e una realtà che possa essere consumata all’istante. Un linguaggio che si è saputo rinnovare nel tempo, trovando sempre nuovi interpreti che hanno saputo attualizzare la ricerca dei Maestri storici. In primis gli artisti della Neo Pop, tra cui Enrico Manera e Marco Lodola che, negli anni Novanta, presentano rimandi culturali diversificati: dall’uso di materiali come plastiche, resine, neon luminosi, ecc. al mondo dei manga giapponesi, dal web design fino a mescolarsi con riferimenti letterari o concettuali. Diversa invece la provenienza dell’Arte Digitale di Fabrizio Carotti, Fabio Panichi e Manuela Luzi, nella quale l’iconografia è filtrata e analizzata dall’arte digitale e dall’utilizzo di nuove tecnologie. Fotografia e pittura si fondono creando non solo un nuovo tipo di rappresentazione, ma una nuova generazione di artisti che, nell’utilizzo di filtri ed effetti digitali, fusioni e trasparenze, trova i nuovi termini della figurazione. La mostra, quindi, oltre a percorrere i tratti salienti della Pop Art Internazionale vuole porre l’accento sul rinnovarsi del linguaggio dell’arte arrivando fino alle nuove generazioni digitali del Terzo Millennio.