LA MOSTRA
Il Novecento è stato un secolo ricco di avvenimenti, che ha portato l’umanità sull’orlo della distruzione e successivamente della rinascita, ricadendo di nuovo e finalmente rialzare la testa con l’entusiasmo di chi ha voglia di ricostruirsi una vita ed un futuro. L’illusoria tranquillità derivata dalla fine della Prima Guerra Mondiale, lo scoppio della Seconda Guerra, che ha fatto sprofondare di nuovo nelle tenebre il mondo intero, le crisi economiche e le riprese dell’economia mondiale, hanno fatto si che l’arte, dalla filosofia alla letteratura fino alla pittura ed alla musica, venisse comunque alimentata e motivata da continue riflessioni, da depressioni mentali fino a rinascite di vigore e passione per la ricerca e l’innovazione. Già la rivoluzione impressionista aveva iniziato una di linguaggio e di lettura, ed il mondo dell’arte iniziava, seppur con estrema difficoltà, a concepire l’importanza del “guardare al di là” del nostro vivere quotidiano. L’interiorità, le emozioni pura, l’attimo del pittore non più legato alla razionalità hanno iniziato ad entrare nelle motivazioni di coloro che iniziavano a guardare la tela sotto un altro punto di vista. Dopo secoli di figurativo sentivano l’esigenza di andare oltre. Dal figurativo, ecco nascere le ricerche del Futurismo, del Surrealismo, la Metafisica, l’Informale, lo Spazialismo, la Pop Art, ecc. Pensieri, prima di tutto. Movimenti artistici nella realtà di fatto che, inevitabilmente, provocavano le reazioni di coloro che, ormai da anni legati a quel filone artistico, sostenevano e promuovevano il figurativo. Nei locali romani si respirava un’atmosfera di fermento culturale in continua evoluzione, con discussioni, spesso dai toni accesi, tra le varie “fazioni”, con Guttuso, De Pisis, Cassinari (e altri) dalla parte del figurativo, Fontana, Burri, Dorazio (e altri) dalla parte del rinnovamento e della ricerca. Novecento è una mostra che cerca di far entrare il visitatore in questa grande diatriba, esponendo alcuni dei celebri artisti che l’hanno interpretata, entrando però nel vivo della storia dell’arte, ponendosi la domanda fondamentale: quali, tra tutti questi artisti, sono diventati “fenomeno di massa”? All’interno di questa grande rivoluzione chi di loro è stato inseguito, osannato, cercato, entrando nelle case degli amanti dell’arte moderna? Nel secondo Dopoguerra, infatti, l’umanità intera è stata pervasa da un senso impellente di rinascere, di circondarsi di nuovi miti da seguire, di guardare avanti con l’entusiasmo di chi ha voglia di ricostruire e di essere finalmente spensierata e felice. Grazie anche alla rinascita avvenuta grazie al boom economico, negli anni Sessanta, il pubblico ha sentito la necessità inevitabile di elevare sempre più il suo grado culturale, circondandosi di tutti quegli oggetti dei quali per anni si è dovuta privare; non solo, negli anni Sessanta, gli anni del cinema e di Cinecittà, la televisione iniziava ad entrare nelle nostre case, portando non solo registi ed attori, ma anche l’arte e la voglia di conoscere le grandi firme che la rappresentavano. Il movimento/rinnovamento culturale portava ad una comunicazione incessante da parte degli addetti ai lavori, che organizzavano mostre, happening, performance che attiravano l’attenzione e la curiosità di un pubblico che iniziava a farsi coinvolgere sempre più da questo mondo. Cascella, Migneco, Brindisi, Guttuso, Treccani, Vedova, Afro, Dorazio, Perilli, Turcato, Schifano, Sughi, rappresentano appieno gli artisti che tutti sognavano di avere, un’arte finalmente accessibile, desiderata ed amata da tutti.
EDIZIONI PASSATE
– 2009: Museo Archeologico COLOGNA VENETA (VR)