DI-FACED TENNERDi-Faced Tenners sono banconote da £ 10 contraffatte, stampate su entrambi i lati. “Di-Faced” è un gioco sulla parola “deturpato” e si riferisce al fatto che Banksy ha alterato la valuta britannica sostituendo il ritratto della regina Elisabetta II con quello della defunta principessa Diana. Questo è senza dubbio un riferimento all’allontanamento della principessa Diana dalla famiglia reale, alla sua critica all’istituzione reale britannica e alla persecuzione da parte della stampa che alla fine ne seguì. Invece di “Bank of England”, la nota recita “Banksy of England”. Sotto lo stendardo, un’iscrizione recita “Prometto di pagare al portatore su richiesta il prezzo massimo”, un’allusione inquietante al destino della defunta principessa, per mano dei media. Sotto Charles Darwin, il disegno di legge recita: “Non fidarti di nessuno”. La nota è stampata con inchiostri su carta quasi identici a quelli utilizzati sulla valuta ufficiale emessa nel Regno Unito.Di Faced Tenners are counterfeit £10 notes, printed on both sides. “Di-Faced” is a play on the word “defaced” and refers to the fact that Banksy has altered the British currency by replacing the portrait of Queen Elizabeth II with that of the late Princess Diana. This is unquestionably a reference to Princess Diana’s estrangement from the Royal family, her critique of the British royal institution, and the hounding by the press that eventually ensued. Instead of “Bank of England” the note reads “Banksy of England.” Under the banner, an inscription reads “I promise to pay the bearer on demand the ultimate price” an ominous allusion to the fate of the late Princess, at the hands of the media. Beneath Charles Darwin, the bill reads, “Trust No One”. The note is printed with inks on paper that are nearly identical to those used on official UK-issued currency.TURF WARL’immagine viene prodotta da Banksy nel 2003 in occasione della mostra Turf War, la prima esposizione rilevante di Banksy a Londra, organizzata in un magazzino di Kingsland Road. La mostra, aperta il 18 luglio, sarebbe dovuta terminare il 28 luglio, quindi pochi giorni dopo; tuttavia la polizia la chiuse due giorni dopo l’apertura poichè Banksy era formalmente ricercato da Scotland Yard. Il lavoro, di ispirazione punk, mostra Winston Leonard Spencer-Churcill, primo ministro del Regno Unito durante la seconda guerra mondiale, immaginato dall’artista come un vero punk rocker. Banksy adorna la testa calva di Churcill con una cresta di capelli verde brillante che, pur facendolo somigliare ad un mohicano, rappresenta un riferimento ad un tratto erboso. In effetti per decodificare “Turf War” è necessario comprendere il doppio gioco di parole a cui fa riferimento il titolo. Turf è il termine anglosassone per indicare una zolla erbosa, ma la locuzione “turf war” è utilizzata nel linguaggio comune per indicare una guerra tra bande nell’ambito urbano. Legata al tema della guerra, l’immagine col suo titolo sembra voler significare che per l’artista l’essenza della guerra non è altro che una disputa tra due contendenti intorno ad un pezzo di terra.The image was made by Banksy in 2003 for the exhibition Turf War, his first show in London, organized in a warehouse on Kingsland Road. The exhibition, opened on July 18, was meant to close just a few days later, on July 24, but the police shut it down after only two days because Banksy was being formally sought by Scotland Yard. The piece, boasting punk influences, shows Winston Leonard Spencer-Churcill, the Prime Minister of the United Kingdom during World War II, imagined by the artist as a punk rocker. Banksy topped Churchill’s bald head white a bright green mohawk that, despite making him seem like a Mohican, his actually a reference to grass. Indeed, to decipher Turf War, it’s important to undestand the double wordplay of the title. Turf means a clump of grass, while the expression “turf war” is used to indicate a war between street gangs. Tied to the theme of war, the image and its title seem to mean that for the artist, the essence of war is nothing more than a dispute between two sides fighting over a piece of land.DESTROY RACISMQuesto simpatico panda con le pistole suggerisce la rabbia della persona comune, particolarmente mansueta, caratterizzato da un alto significato anche politico. Le pistole sono tenute verso l’alto; il panda guarda alla sua destra. Una curiosità su questo soggetto è che potrebbe non essere opera di Banksy. Potrebbe essere in realtà opera di un artista di nome Julien Fanton D’Andon, usato come logo della Bad Panda Records che ha sede a Berlino, in Germania. Questa banconota è stata realizzata in occasione di Dismaland, il progetto di arte temporanea organizzato dall’artista di strada Banksy, realizzato nella località balneare di Weston-super-Mare nel Somerset, in Inghilterra. Preparata in segreto, la mostra pop-up al Tropicana, un lido in disuso, è stata “una svolta sinistra su Disneyland” che è stata aperta durante il fine settimana del 21 agosto 2015 e chiusa definitivamente il 27 settembre 2015, 36 giorni dopo. Banksy lo ha descritto come un “parco a tema per famiglie non adatto ai bambini”. L’estetica del “bemusement park” è stata potenzialmente ispirata dalla serie di dipinti “Dismayland” creata dall’artista americano Jeff Gillette, che ha anche partecipato alla mostra.This cute panda holding guns suggests everyday person’s anger, since it is particularly good tempered, on a political side there is more than meets the eye. The guns are held high; the panda looks to its right. A surprise in researching this print is that it may not be the work of Banksy. This print may actually be the work of an artist named Julien Fanton D’Andon, and is the logo for Bad Panda Records which is based out of Berlin, Germany. This note was realized for Dismaland, the temporary art project organised by street artist Banksy, constructed in the seaside resort town of Weston-super-Mare in Somerset, England. Prepared in secret, the pop-up exhibition at the Tropicana, a disused lido, was “a sinister twist on Disneyland” that opened during the weekend of 21 August 2015 and closed permanently on 27 September 2015, 36 days later. Banksy described it as a “family theme park unsuitable for children.” The aesthetic of the “bemusement park” was potentially inspired by the “Dismayland” series of paintings created by American artist Jeff Gillette, who also participated in the exhibition.FALLING SHOPPERFalling Shopper è un’opera d’arte con stencil che Banksy ha dipinto diversi piedi sopra il livello della strada sul lato di un grande edificio per uffici inutilizzato, nel 2011. Si trova in Bruton Lane a Londra. Mostra una donna benestante che stringe il suo carrello della spesa mentre precipita da una grande altezza. Essendo dipinto così in alto, è una delle opere di stencil di Banksy meglio conservate. Falling Shopper è stato appositamente collocato nell’esclusivo quartiere dello shopping di fascia alta di Mayfair, parte di Londra con un’alta densità di negozi di lusso. Provoca un’ampia discussione politica e sociale sul consumismo, che è un argomento su cui Banksy in genere commenta. Questa banconota è stata realizzata in occasione di Dismaland, il progetto di arte temporanea organizzato dall’artista di strada Banksy, realizzato nella località balneare di Weston-super-Mare nel Somerset, in Inghilterra. Preparata in segreto, la mostra pop-up al Tropicana, un lido in disuso, è stata “una svolta sinistra su Disneyland” che è stata aperta durante il fine settimana del 21 agosto 2015 e chiusa definitivamente il 27 settembre 2015, 36 giorni dopo. Banksy lo ha descritto come un “parco a tema per famiglie non adatto ai bambini”. L’estetica del “bemusement park” è stata potenzialmente ispirata dalla serie di dipinti “Dismayland” creata dall’artista americano Jeff Gillette, che ha anche partecipato alla mostra.Falling Shopper is a stencil art piece Banksy painted several feet above street level on the side of a large, unused office building, in 2011. It is located on Bruton Lane in London. Showing a well off woman clutching her shopping cart while plummeting from a great height. Being painted so high, it is one of the best preserved Banksy’s stencil works.Falling Shopper was purposely placed in upmarket, high-end shopping district of Mayfair, part of London with a high density of upscale shops. It provokes ample political and social discussion about consumerism, which is one topic that Banksy typically comments on. This note was realized for Dismaland, the temporary art project organised by street artist Banksy, constructed in the seaside resort town of Weston-super-Mare in Somerset, England. Prepared in secret, the pop-up exhibition at the Tropicana, a disused lido, was “a sinister twist on Disneyland” that opened during the weekend of 21 August 2015 and closed permanently on 27 September 2015, 36 days later. Banksy described it as a “family theme park unsuitable for children.” The aesthetic of the “bemusement park” was potentially inspired by the “Dismayland” series of paintings created by American artist Jeff Gillette, who also participated in the exhibition.FLYING COPPERL’immagine presenta un ufficiale alato completamente vestito in tenuta antisommossa, che indossa il viso disarmante e amichevole di una faccina sorridente. Flying Copper cattura la dualità tra i controllori dell’ordine pubblico e il pericolo, ricordandoci di essere scettici nei confronti di coloro che hanno autorità e potere. Questa banconota è stata realizzata in occasione di Dismaland, il progetto di arte temporanea organizzato dall’artista di strada Banksy, realizzato nella località balneare di Weston-super-Mare nel Somerset, in Inghilterra. Preparata in segreto, la mostra pop-up al Tropicana, un lido in disuso, è stata “una svolta sinistra su Disneyland” che è stata aperta durante il fine settimana del 21 agosto 2015 e chiusa definitivamente il 27 settembre 2015, 36 giorni dopo. Banksy lo ha descritto come un “parco a tema per famiglie non adatto ai bambini”. L’estetica del “bemusement park” è stata potenzialmente ispirata dalla serie di dipinti “Dismayland” creata dall’artista americano Jeff Gillette, che ha anche partecipato alla mostra.The image presents a winged officer fully clad in riot gear, donning the disarming and friendly visage of a smiley face. Flying Copper captures the duality between peacekeeper and danger, reminding us to be skeptical of those with authority and power. This note was realized for Dismaland, the temporary art project organised by street artist Banksy, constructed in the seaside resort town of Weston-super-Mare in Somerset, England. Prepared in secret, the pop-up exhibition at the Tropicana, a disused lido, was “a sinister twist on Disneyland” that opened during the weekend of 21 August 2015 and closed permanently on 27 September 2015, 36 days later. Banksy described it as a “family theme park unsuitable for children.” The aesthetic of the “bemusement park” was potentially inspired by the “Dismayland” series of paintings created by American artist Jeff Gillette, who also participated in the exhibition.GANGSTA RATIl topo gangster di Banksy fa il verso ai rapper “gangsta” (come viene scritto in gergo urbano) americani degli anni ‘90, icone della cultura hip hop che hanno influenzato l’artista nel suo periodo di formazione a Bristol. I topi sono tra i soggetti più rappresentati da Banksy che su di loro scrive: “Esistono senza permesso. Sono odiati, braccati e perseguitati. Vivono in una tranquilla disperazione tra la sporcizia. Eppure sono capaci di mettere in ginocchio intere civiltà.” L’artista coglie un parallelismo tra i topi e la condizione dello street artist e ci mette in guardia dalle tranquille ma ambigue moltitudini. I topi di Banksy sono prelevati dall’immaginario di un altro street artist, il francese Blek Le Rat, che nel corso degli anni ‘80 li dissemina per Parigi con una visione simile a quella dell’artista britannico. Il “Gangsta Rat” di Banksy è seduto accanto a un grande stereo portatile tipico della cultura hip hop denominato “boom-box”. Indossa una tuta da operaio di New York City con una collana a medaglione a catena pesante e un berretto da baseball dei NY Mets. Scarabocchiati sopra il topo, nella grafia dello “style writing” contemporaneo, leggiamo le lettere “P O W”, un riferimento alla print house di Banksy, Pictures on Walls, ma anche alla forma più conosciuta di questo acronimo: Prisoner Of War (prigioniero di guerra).The Banksy gangster rat mimics the American “gangsta” (according to urban jargon) rappers of the 90s, icons of hip hop culture who influenced the artist during his training in Bristol. Rats are one on Banksy’s most oft-used motifs, “They exist without permission. They are hated, hunted and persecuted. They live in quiet desperation amongst the filth. And yet they are capable of bringing entire civilizations to their knees.” The artist draws a parallel between rats and the condition of street artists, making us aware of these tranquil but ambiguous artist. Banksy’s rats are borrowed from the repertoire of another street artist, the Frenchman Blek Le Rat, who through-out the 1980s threw them up around Paris with vision similar to that of the British artist. Banksy’s “Gangsta Rat” sits next to a large portable stereo, a typical hip hop accessory also known as a “boom box”. He wears a worker’s uniform from New York City, a heavy chain medallion necklace and a New York Mets baseball cap. Scrawled above the rat in contemporary “style writing” are the letters “P O W”, a reference to Banksy’s print house, Pictures On Walls, but also to the better known form of this acronym: Prisoner Of War.LOVE RATI topi sono tra i soggetti più rappresentati da Banksy che su di loro scrive: “Esistono senza permesso. Sono odiati, braccati e perseguitati. Vivono in una tranquilla disperazione tra la sporcizia. Eppure sono capaci di mettere in ginocchio intere civiltà.” L’artista coglie un parallelismo tra i topi e la condizione dello street artist e ci mette in guardia dalle tranquille ma ambigue moltitudini. I topi di Banksy sono prelevati dall’immaginario di un altro street artist, il francese Blek Le Rat, che nel corso degli anni ‘80 li dissemina per Parigi con una visione simile a quella dell’artista britannico. “Love Rat” di Banksy è rappresentato con un grande pennello in mano mentre ha terminato di tracciare il contorno di un cuore rosso su un muro invisibile. Il simbolismo suggerisce che la street art – non importa quanto insignificante possa sembrare a prima vista – è degna di amore e che questi piccoli contributi possono avere un impatto luminoso sulla comunità circostante.Rats are one on Banksy’s most oft-used motifs, “They exist without permission. They are hated, hunted and persecuted. They live in quiet desperation amongst the filth. And yet they are capable of bringing entire civilizations to their knees.” The artist draws a parallel between rats and the condition of street artists, making us aware of these tranquil but ambiguous artist. Banksy’s rats are borrowed from the repertoire of another street artist, the Frenchman Blek Le Rat, who through-out the 1980s threw them up around Paris with vision similar to that of the British artist. Banksy’s “Love Rat” is depicted with a large paintbrush in his hand as he finishes painting a red heart on an invisible wall. The symbolism suggests that street art – it doesn’t matter how insignificant it can seem at first – is worthy of love and that these little contributions can have a positive impact on the surrounding community.QUEEN VICTORIAUn lavoro del 2003, una delle prime immagini stampate da Pictures On Walls, la sua print house che proprio nel 2003 apre i battenti a Londra al numero 46 di Commercial Road. Banksy è noto per la satira nei confronti del potere: l’immagine raffigura la Regina Vittoria, come omosessuale, impegnata in una pratica detta “queening”. La Regina Vittoria avrebbe dichiarato l’impossibilità delle donne di essere gay approvando di fatto le leggi contro l’omossessualità. L’immagine, che suggerisce l’ipocrisia nascosta dietro la gestione del potere, proviene da uno stencill collocato nel 2002 sulla serranda di un negozio tra St. Mark’s Road e Brenner Street a Bristol. Banksy scrive: “Molti pensavano che l’immagine della Regina Vittoria fosse troppo maleducata da dipingere in luoghi casuali della città. Quindi ne ho dipinte svariate e sono state tutte cancellate, ma una di queste si trovava sulla serranda metallica di un negozio che vendeva schifezze sette giorni la settimana e non chiudeva prima delle 21.00 e solo a quell’ora la serranda veniva giù. Questo mise lo stencil in una sorta di fascia protetta per i minori dato che l’opera era visibile solo dopo le nove”. L’immagine è stata esposta sotto forma di quadro per la prima volta nel 2003 in una mostra collettiva a New york alla Vanina Holasek Gallery.This is a 2003 work and one of the first images printed at Pictures On Walls, the artist’s print house, which opened its doors in 2003 at 46 Commercial Rd., London. Banksy is famous for satirizing power: the image depicts Queen Victoria as a lesbian engaged in “queening”. Queen Victoria once declared that women aren’t able to be gay and approved laws against homosexuality. The image, which suggests the hypocrisy behind the management of power, comes from a stencil located on the rolling shutter of a store between St. Mark’s Road and Brenner Street in Bristol in 2002. Banksy wrote, “Many thought the image of Queen Victoria was too disrespectful to paint in random places around the city. so I painted several of them and they were all erased, but one of these was on the metal shutter of a store that sold junk every day of the week and didn’t close before 9pm, and only then was the shutter rolled down. This ensured that the stencil was sort of protected just because of the minor fact that it could only be seen after 9pm”. The image was displayed on a canvas for the first time in 2003 in a collective exhibition at the Vanina Holasek Gallery in New York.TESCO VALUEGli ingegnosi tentativi di Banksy di affrontare le ingiustizie sociali lo hanno catapultato nel mainstream e hanno consolidato la sua posizione di artista internazionale. Licenziato e lodato in egual misura per aver “riscritto il regolamento”, Banksy si è affermato alle sue condizioni ridefinendo il concetto di cosa significhi essere un artista. Le sue acrobazie più note includono la manipolazione di “vecchi maestri” e la sua infiltrazione nelle collezioni museali con mostre “false”. “Tesco Value Tomato Soup” attinge a una delle immagini più riconoscibili e iconiche del 20° secolo, ovvero la serie di “Campbell’s Soup Cans” di Andy Warhol. Unendo l’arte con il commercio, le immagini di Warhol hanno definito un cambiamento epocale nell’arte contemporanea del 20° secolo. Nel replicare queste immagini, Banksy è scherzosamente consapevole sia della controversia corteggiata da Warhol sul merito della sua arte, sia del fatto che queste opere hanno contribuito a lanciarlo come uno degli artisti più importanti della nostra epoca. Tuttavia, mentre le lattine di zuppa di Warhol sembrano prive di qualsiasi commento sociale, limitandosi a documentare le onnipresenti banalità inerenti alla pubblicità, “Tesco Value Tomato Soup” di Banksy è senza dubbio una critica agli eccessi del consumismo e al potere dei giganti aziendali.Banksy’s ingenious attempts to address social injustices have catapulted him into the mainstream and cemented his position as an international artist. Dismissed and lauded in equal measure for ‘re-writing the rulebook’, Banksy has established himself on his own terms re-defining the notion of what it means to be an artist. His most noted stunts include the doctoring of ‘old masters’ and his infiltration of museum collections with ‘fake’ exhibits. ‘Tesco Value Tomato Soup’ draws upon one of the most recognisable and iconic images of the 20th century, namely Andy Warhol’s series of ‘Campbell’s Soup Cans’. In marrying art with commerce, Warhol’s images defined a momentous shift in 20th century contemporary art. In replicating these images, Banksy is playfully aware of both the controversy courted by Warhol about the merit of his art, as well as the fact that these works helped to launch him as one of the important artists of our era. However, whilst Warhol’s Soup Cans appear devoid of any social commentary, merely documenting the ubiquitous banalities inherent in advertising, Banksy’s ‘Tesco Value Tomato Soup’ is undoubtedly a critique of the excesses of consumerism and power of the corporate giants.WELCOME MATInsieme al Banksy™ Early Learning Counting Set, questo lavoro presenta una visione tagliente della crisi dei rifugiati in corso che ha visto migliaia di persone rischiare la vita nell’attraversamento illegale del Mediterraneo e della Manica. Apparentemente un tappetino di benvenuto del tipo visto fuori da molte delle case della Gran Bretagna, l’opera si rivela stratificata con significati commoventi, il suo messaggio luminoso e allegro cucito insieme dal tessuto dei giubbotti di salvataggio scartati che promettono di tenere a galla il migrante in caso di capovolgimento in mare mosso. Nella descrizione originale online del Gross Domestic Product, i clienti erano informati che i pezzi, in edizione limitata, “non costituiscono più un valido aiuto al galleggiamento – anche se sorprendentemente molti non lo hanno mai fatto – sono falsi economici venduti da contrabbandieri.” Mentre molti altri prodotti nel negozio sembravano trarre vantaggio dalle cose che stavano ironizzando, questo lavoro offriva un approccio più sensibile. È stato originariamente realizzato in collaborazione con l’organizzazione “Love Welcomes”, che lavora con le donne detenute nei campi di detenzione in Grecia.Tutti i proventi delle vendite originali sono stati “trattenuti localmente per aiutare i rifugiati ad accedere ai servizi chiave”.Along with the Banksy™ Early Learning Counting Set, this work presents a cutting take on the ongoing refugee crisis that has seen thousands of people risk their lives in the illegal crossing of the Mediterranean and the English Channel.Ostensibly a welcome mat of the type seen outside many of Britain’s homes, the work reveals itself to be layered with poignant meaning, its bright and cheery message stitched together from the fabric of discarded life vests that promise to keep the migrant afloat in case of capsizing in rough seas. In the original description for the piece in the online Gross Domestic Product, customers were advised that the limited edition pieces ‘no longer constitute a valid buoyancy aid – although shockingly many never did – they’re cheap fakes sold by people smugglers.” While many other products in the shop seemed to capitalise on the things they were satirising this work offered a more sensitive approach. It was originally made in conjunction with the organisation ‘Love Welcomes’, who work with women held in detention camps in Greece. The GDP website also listed that all proceeds from the original sales were ‘retained locally to help refugees access key services.’CBGBPaul Indrek Kostabi è un artista, musicista, produttore discografico e ingegnere audio americano. È il fratello dell’artista Mark Kostabi e membro fondatore delle band Youth Gone Mad, White Zombie e Psychotica. Attualmente si esibisce con Tony Esposito nel gruppo Kostabeats e con la band di Walter Schreifels Dead Heavens. Kostabi è entrato a far parte del CBGB Festival nel 2014 esponendo dipinti insieme ai fotografi Bob Gruen, Michael Lavine e Chris Stein. Il CBGB era un club musicale di New York aperto nel 1973 da Hilly Kristal nell’East Village di Manhattan. Il club era in precedenza un bar per motociclisti. Le lettere CBGB erano per Country, BlueGrass e Blues, la visione originale di Kristal, eppure CBGB divenne presto un famoso luogo di ritrovo di band punk rock e new wave come Ramones, Television, Patti Smith Group, Blondie e Talking Heads.Paul Indrek Kostabi is an American artist, musician, record producer and audio engineer. He is the brother of artist Mark Kostabi. Kostabi was a founding member of the bands Youth Gone Mad, White Zombie, and Psychotica. Kostabi currently performs with Tony Esposito in the group Kostabeats and with Walter Schreifels band Dead Heavens. Kostabi became part of the CBGB Festival in 2014 exhibiting paintings alongside photographers Bob Gruen, Michael Lavine and Chris Stein. CBGB was a New York City music club opened in 1973 by Hilly Kristal in Manhattan’s East Village. The club was previously a biker bar. The letters CBGB were for Country, BlueGrass, and Blues, Kristal’s original vision, yet CBGB soon became a famed venue of punk rock and new wave bands like the Ramones, Television, Patti Smith Group, Blondie, and Talking Heads.