REMEMBER POP ART – la Pop Art è un modo di amare le cose


15 APRILE / 06 MAGGIO 2012 BIBLIOTECA CIVICA – vicolo Marconi, 6 Arzignano (Vi)

Orari: Lunedì 10.00-12.30 e 15.00-19.00 Martedì 9.00-12.30 e 15.00-19.00 Mercoledì 9.00-12.30 e 15.00-19.00 Giovedì 9.00-12.30 e 15.00-19.00 Venerdì 9.00-12.30 e 15.00-19.00 Sabato 9.00-17.00. Chiusa la domenica e il 1° maggio. Apertura straordinaria Mercoledì 25 Aprile tutto il giorno.

Informazioni: Ufficio Cultura Vicolo Marconi 6 – 36071 Arzignano (VI) Tel: 0444-476543 Fax: 0444-450377

Sito internet:  HTTP://POPARTINTERNAZIONALE.TUMLR.COM   Partner ufficiale: KHRIO SHOES (WWW.KHRIO.COM)

LA MOSTRA

1962. Una mostra tenutasi a New York presso la Galleria Sidney Janis vedeva riuniti, per la prima volta, artisti italiani, francesi e americani sotto la comune etichetta di New Realist, titolo della mostra. Si può dire che ad oggi quell’iniziativa rimane un episodio isolato nella storia dell’arte degli ultimi 50 anni. All’epoca gli artisti italiani godevano di un successo pari a quello di quelli americani. Poi, dopo la Biennale di Venezia del 1964 con il gran premio assegnato a Robert Rauschenberg, l’arte statunitense si imporrà sul mercato globale influenzandone le scelte critiche. Quando, tra qualche decina d’anni, si ripenserà alle immagini del XX secolo, non si potranno non ricordare i grandi segni della Pop Art come quelli più caratteristici e popolari, oltre che immediatamente sintetici, del sentire di un’epoca. Questo, sul piano internazionale, come su quello nazionale. Scoprimmo che l’immaginario era definitivamente altrove, non nelle nostre chiese o nelle rovine classiche, ma fra gli elettrodomestici delle nostre cucine, sulle spiagge con le palme di Los Angeles e negli specchietti retrovisori delle grandi limousine americane. E scoprimmo che questo era “arte”: cosa che ci folgorò, ci piacque immensamente e, possiamo veramente dirlo, ci cambiò la vita. Al pari di tutti i movimenti artistici globali, la Pop Art si è imposta come stile condiviso, è diventata nelle sue anticipazioni e nelle sue varianti, lingua del Novecento. Del resto se la Pop fosse stata solo moda e gioco, sarebbe già morta da tempo, e invece è penetrata dentro di noi, nel nostro immaginario, nel gusto, nel modo di guardare il mondo. Disegna un’epoca e insieme continua a parlare di noi, della nostra società, delle merci e dei marchi, delle icone e dei miti. È un mondo fatto di comunicazione, governato dalla pubblicità, dove tutto è possibile, nel quale chiunque, grazie alla televisione, può sentirsi famoso, anche solo per quindici minuti. La Pop è come le vetrine di una città. È colore, allegria, comunicazione. La Pop è seducente. Ma che cos’è Pop? Un’assoluta ventata di freschezza non solo nell’Arte, anche nella musica, nella moda, nel design e nello stile di vita di tutti i giorni con nuove soluzioni, nuove immagini, nuovi modelli, creando un vero e proprio stile, inconfondibile, universalmente conosciuto.

2012. 50 anni dopo, la città di Arzignano rende omaggio, in collaborazione con MV Eventi, Arte Sgarro e Khriò Woman Shoes, ai principali artisti che hanno dato origine ad uno dei movimenti culturali più influenti del Novecento internazionale, capace di stimolare l’interesse di intere generazioni. Un linguaggio, quello di Warhol, Rauschenberg, Schifano, Rotella,ecc. che si è saputo rinnovare nel tempo, trovando sempre nuovi interpreti che hanno saputo attualizzare la ricerca dei Maestri storici. In primis gli artisti della Neo Pop, tra cui Enrico Manera e Marco Lodola che, negli anni Novanta, presentano rimandi culturali diversificati: dall’uso di materiali come plastiche, resine, neon luminosi, ecc. al mondo dei manga giapponesi, dal web design fino a mescolarsi con riferimenti letterari o concettuali. Diversa invece la provenienza dell’Arte Digitale di Fabrizio Carotti, Fabio Panichi e Manuela Luzi, nella quale l’iconografia è filtrata e analizzata dall’arte digitale e dall’utilizzo di nuove tecnologie. Fotografia, nelle opere di Francesco di Pasquantonio e Fabio Panichi, e pittura si fondono creando non solo un nuovo tipo di rappresentazione, ma una nuova generazione di artisti che, nell’utilizzo di filtri ed effetti digitali, fusioni e trasparenze, trova i nuovi termini della figurazione. La mostra, quindi, oltre a percorrere i tratti salienti della Pop Art Internazionale vuole porre l’accento sul rinnovarsi del linguaggio dell’arte arrivando fino alle nuove generazioni digitali del Terzo Millennio.

 

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